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    Limite delle Comunità Collinari alla scala 1:10000, riferibile alle entità nate a seguito della legge regionale 28 febbraio 2000 n. 16 (Provvedimenti per la tutela e lo sviluppo dei territori e dell'economia collinare) e del testo unico degli enti locali del DL 267/2000.

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    Dati geografici relativi agli interventi sul territorio finanziati dalle misure strutturali e forestali del Piano di Sviluppo Rurale e altri regolamenti o leggi. Le geometrie sono acquisite a partire dalle cartografie di progetto e sono costituite da punti, linee e poligoni. Ogni geometria rappresenta un intervento, carattterizzato da una classificazione che lo descrive e da un codice pratica che può essere comune a più interventi.

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    Dati geografici relativi alla Viabilità di interesse silvo-pastorale proposta, realizzati da IPLA sulla base dei dati raccolti nel corso degli studi per i Piani Forestali Territoriali della Regione Piemonte (convenzionalmente aggiornati all'anno 2000).

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    Dati geografici relativi alla Carta delle destinazioni funzionali prevalenti e carta delle compartimentazioni, realizzata da IPLA sulla base dei dati raccolti nel corso degli studi per i Piani Forestali Territoriali della Regione Piemonte (convenzionalmente aggiornati all'anno 2000). Rappresenta la carta forestale con attributi gestionali (priorità d'intervento, destinazione d'uso prevalente, assetto evolutivo)

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    Dati geografici relativi a Piani Forestali Territoriali: Aree Forestali, Dissesti, Comprensori di Pascolo, Settori, Piani Forestali Aziendali, Superfici forestali che svolgono una prevalente funzione di protezione diretta.

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    Il dataset rappresenta le fasi operative relative ai Comuni e agli Enti di Area vasta, ossia la risposta data dall'insieme delle azioni e contromisure messe in atto da Soggetti Istituzionali e non, appartenenti ad un Sistema di Protezione Civile, per fronteggiare gli eventi e contrastarne gli effetti negativi su un territorio. Le Fasi Operative indicate nei Piani di Protezione Civile sono: - FASE DI ATTENZIONE - FASE DI PREALLARME - FASE DI ALLARME Per ciascuna delle Fasi Operative si definisce il quadro procedurale di riferimento esplicitando per le Amministrazioni interessate: - una indicazione relativa alla comunicazione tra Enti; - una classe di azione principale che riassume la “natura” delle attività svolte nella fase; - la declinazione dell’azione principale sull’ambito operativo e su quello delle risorse. Le Fasi Operative sono disposte, dichiarate ed attivate dall’Autorità di Protezione Civile competente per territorio e, seppur collegate ai livelli di allerta, non ne discendono automaticamente e consequenzialmente. Esse, infatti, sono strettamente collegate ai dati di monitoraggio e sorveglianza in tempo reale osservati sul territorio ed alla situazione contingente in essere.

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    Il dataset rappresenta sistemi di videosorveglianza fluviale della Protezione Civile - Regione Piemonte. Il Sistema di Videosorveglianza della Sala Operativa di Protezione Civile della Regione Piemonte, disponibile via web all’indirizzo http://videoidro.dyndns.org/videoidro/, è nato, a partire dal 2005, dalla Collaborazione tra la Direzione Patrimonio Tecnico e il Settore Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi (A.I.B.) con la finalità di essere utilizzato per il monitoraggio di aree idraulicamente a rischio lungo le aste fluviali più importanti. Il sistema è stato sviluppato a partire dal 2005 con un primo nucleo di cinque video postazioni sperimentali fisse. Successivamente ampliato fino alle attuali di 23 unità fisse e tre unità nomadiche, che garantiscono anche servizi di video streaming per la CMR di Protezione Civile.

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    Il dataset è relativo agli Incendi Boschivi che hanno interessato il territorio della Regione Piemonte, in particolare: - AREE percorse da incendi boschivi di grandi dimensioni (maggiori o uguali a 10 ha) perimetrate dal Corpo Forestale dello Stato e i relativi punti d'innesco; - PUNTI di INNESCO degli incendi boschivi Intervallo temporale 1997 - 2022 Sono forniti in scarico le aree e i punti e una tabella INCENDI_T_INCENDIO che è possibile mettere in join con entrambi gli shape file forniti.

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    Il dataset è relativo ai presidi regionali di Protezione Civile di primo livello della Regione Piemonte in cui sono allocati le risorse, materiali e mezzi, di Protezione Civile. Il Settore Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi (A.I.B.) della Regione Piemonte dispone di una serie di sedi logistico-operative ubicate sul territorio regionale, denominate Presidi regionali di 1° livello ed individuate quali sedi di stoccaggio per i mezzi e materiali facenti parte della Colonna Mobile regionale di Protezione Civile, gestite dal Settore Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi (A.I.B.) con il supporto operativo/amministrativo del Volontariato di Protezione Civile. I Presidi di 1° livello attualmente attivi sono i seguenti: - Presidio regionale di Druento (TO) - Presidio regionale di S. Michele (AL) - Presidio regionale di Vercelli - Presidio regionale di Fossano (CN) - Presidio regionale di Verbania Ogni sede è caratterizzata prevalentemente da una sezione logistica contraddistinta da locali magazzino più o meno estesi, da autorimesse/locali officina, da aree di manovra esterne, e da una sezione destinata a centro di comando e controllo (locali ufficio/sala operativa) con una configurazione in taluni casi simile funzionalmente ai locali relativi alla sede di C.so Marche in Torino. Le risorse strumentali in stoccaggio presso i Presidi, che compongono i moduli standard della Colonna Mobile regionale, sono ascrivibili principalmente alle seguenti tipologie: 1. Materiali: - materiali per allestimento aree di accoglienza (tende, posti letto, cucine da campo, servizi igienici mobili) - attrezzature per produzione energia ed illuminazione (gruppi elettrogeni, torri faro, palloni illuminanti) - materiali per kit specialistici rischio idraulico (barriere contenimento, attrezzature di pompaggio, insacchettatrici per sabbia) - impianti per trattamento acque (potabilizzatori mobili) - moduli ufficio ed abitativi/sociali 2. Mezzi - autovetture per trasporto persone - autoveicoli fuoristrada leggeri (pick up, cabinati) - autoveicoli fuoristrada pesanti (autocarri 4x4 con gru e cassone) - autoveicoli per lunghe percorrenze (autoarticolati, rimorchi) - mezzi di sollevamento (sollevatori telescopici, carrelli elevatori elettrici e diesel) - macchine movimento terra (pale cingolate, mini escavatori) In alcune delle sedi di Presidio vengono stoccate anche risorse di proprietà dei Coordinamenti di Volontariato, ad integrazione della Colonna Mobile regionale. Una parte dei materiali emergenziali di proprietà della Regione Piemonte è stoccata anche presso la sede del Centro Assistenziale e Pronto Intervento (C.A.P.I.) di Novi Ligure (AL), sede gestita dalla Prefettura /U.T.G. di Alessandria, per quanto riguarda prevalentemente le tende per l’assistenza alla popolazione e gli effetti letterecci.

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    Il dataset rappresenta l'insieme dei Comuni piemontesi dotati di piano comunale di Protezione Civile relativi ai comuni piemontesi disponibili presso il Settore Protezione Civile della Regione Piemonte. Il Piano comunale di Protezione Civile è un utile strumento di supporto alle decisioni in fase di emergenza, lo strumento di programmazione delle più adeguate politiche di mitigazione del rischio, di sviluppo e gestione del territorio. Il Piano comunale di Protezione Civile si pone l’obiettivo di coniugare due elementi: - l’Analisi dei Rischi che gravano sul territorio comunale, che consente di predisporre il programma di previsione e prevenzione; - le Procedure di Emergenza che consentano di affrontare gli eventi e che sono contenute nel piano di emergenza; L’art. 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225 che ha individuato il Sindaco quale autorità comunale di protezione civile, prevede la possibilità per ciascun comune di dotarsi di una struttura di protezione civile. I compiti affidati ai Comuni, sono stati ulteriormente integrati dall’art. 108 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112, ed individuati nelle seguenti funzioni: a) attuazione in ambito comunale delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi; b) adozione di tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi; c) predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali e cura della loro attuazione; d) attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza; e) vigilanza sull’attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti.